L'angolo di Bertrando

Siamo solo bugie che attendono di essere svelate.

lunedì, marzo 26, 2007

Consiglio

Evita di guardare, qualora ti fosse proposto, il materiale fotografico che i rappresentanti delle varie associazioni in lotta contro la vivisezione (vedi frange estreme su stile LAV) forniscono per portare avanti la loro battaglia.

Ieri ho avuto vomito, magone, e incipiente voglia di scuoiare chiunque indossasse una pelliccia.

Ok..Ok..ascoltami prima di criticarmi. Lo so bene che vivo solo di carne, che ai piedi porto scarpe in pelle di non so cosa, che una volta nella vita sono stato al ristorante cinese, che sono un pescatore che fa soffrire le carpe. Non mi serve che tu me lo dica, lo so.

Ma per una volta, piuttosto che al mittente, presta attenzione al messaggio.

Ti consiglio di non vedere quel materiale proprio per un motivo semplice: non puoi non chiederti se tutto quello che stai facendo è giusto ma, soprattutto, come un sermone ti tormenterà il detto "occhio non vede, cuore (e stomaco) non duole".

Meglio non sapere. Meglio non vedere.

lunedì, marzo 12, 2007

Naturale/artificiale - Arte - Bello

Nel mio post sull'eclissi, che qualche giorno fa ho pubblicato su questo spazio, affermavo polemicamente che ormai noi uomini moderni non ci rendiamo più conto della grandezza della Natura, tanto che rimaniamo stupefatti dalle grandi costruzioni, dalla velocità della tecnologia, dalla potenza della meccanica, dimenticando quel meccanismo perfetto di cui noi Umani siamo, se ci va bene, i granellini di polvere.
Bene. A distanza di giorni mi trovo a leggere un libro sulla Nouvelle Vague e, in un testo di Andrè Bazin, trovo il seguente pensiero, proprio inerente al rapporto -perso?- dell'uomo con la Natura. E' significativo perchè mi ha dato da riflettere, e presenta un punto di vista se non simile, adiacente al mio. Eccolo.

[...] Se l'arte non può pretendere di superare la Natura, un'opera in particolare potrà tuttavia procurarci un godimento più grande delle meraviglie del mondo fisico. Le grandi steppe, le montagne, l'infinità del mare, non producono su di noi tutto il loro effetto senza l'aggiunta di un qualche elemento umano, e non tanto perchè il villaggio sperduto nella pianura o appollaiato sul fianco della montagna, o la barca sulle onde, servano da riferimento, ma perchè il sentimento dell'accordo perfetto tra la natura e il lavoro dell'uomo è la miglior via d'accesso, la sola, forse, alla comprensione dell'ordine divino. [...]

Poi aggiunge queste parole, che col tema precedente c'entrano poco, ma che per me sono significative.

[...] L'arte si nutre della sofferenza, e costituisce il rimedio ad una delle nostre sofferenze, la noia [...]

Infine, questo pensiero che dedico a Matteo e Andrea, con i quali ho avuto una discussione su Lynch e l'arte in generale proprio sabato sera.

[...] Sono decisamente portato a credere che il male specifico della nostra epoca abbia come origine l'errata interpretazione di quella nozione di "ordine" che i filosofi hanno posto come fondamento di quella del Bello: ordine basato sull'uniformità, e non sulla diversità, come ci insegna la Natura [...]

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domenica, marzo 11, 2007

Sommesso

A quest'ora della notte scopro che "soccombere" è un verbo difettivo, ed è così considerato in quanto mancante di participio passato.
Quindi, come dire...sono (sommesso) (soccombito) al mio amico Marco, il quale sosteneva questa tesi pur non portando esempi concreti come prove. E grazie a questa discussione, scopro che al mondo esistono donne con due...falli! Incredibile.

Forse è meglio che vada a letto: quel Green Eyes m'ha steso. Maledetta vodka!

Ringrazio comunque tutti coloro che, preziosissimi, hanno sopportato le mie paranoie da Accademia della Crusca.

giovedì, marzo 08, 2007

Le scale mobili

Perchè alcuni esseri umani prendono le scale mobili, per poi percorrerle come normali scale?
Perchè questi individui disturbano la placidità di chi utilizza questa tecnologia secondo l'effettivo uso per cui è stata creata?
Ma soprattutto: perchè non abolire le scale mobili, fornendo in alternativa un adeguato sistema di automazione, che consenta alle persone meno fortunate di superare le barriere architettoniche cui si trovano davanti?

Mah...

Auguri Donne!
(solo quelle con la "D" maiuscola, le altre no)

domenica, marzo 04, 2007

Eclissi di Luna

Ore 18.45. Esco dalla sala prove, i miei soci in auto, verso la loro casa. Giro l'angolo della strada e un bagliore attira la mia attenzione al di sopra dell'orizzonte: è la luna, brillante e perlaceo occhio che si staglia su di un cielo azzurro intenso. Sembra messa lì da qualcuno, un'opera di collage.
Mentre il viale alberato scorre sotto le ruote della mia macchina, noi le andiamo incontro. Sempre più bassa, sparisce dietro l'orrore grigio di una costruzione umana. E' questo l'assaggio. E' lei la protagonista della notte. Più tardi tornerà, busserà forte ai nostri occhi.
Ma quanto è facile dimenticarla...

Ore 21.15. Docile come un secchioncello di seconda elementare, alzo le tapparelle della camera dei miei e cerco Lei. La vedo lì, luminosa più che mai, bottone dorato nel cielo nero. Sembra un Ufo. Anzi, è un Ifo. Un'identified flying object. Eppure...quando è così intensa non ti spieghi come possa essere naturale. Facile scambiarla con una creazione dell'uomo: l'uomo può tutto, può creare cose più perfette di quelle della natura. Cosciente di questa menzogna, la scruto per cercare segnali dell'imminente eclissi. Ma niente. La Luna è un cerchio regolarissimo, giottesco: che se ne sia dimenticata? Che sia un nefasto presagio? Eppure il tiggì diceva: "ore 21.18, tutti col naso all'insù". Mi vien da pensare che il mio sia troppo grosso per poterla scorgere...

Ore 23.30. Sono all'Arco della Pace, a Milano. Ma sembra di stare sulle Ramblas. La Luna è ancora lì, fa capolino sopra il cornicione di un palazzo del corso, e non molti sembrano accorgersene. Eppure un alone nero la sta mangiando, lentamente la succhia per farla sparire. In verità, avevo progettato ben altro per questo evento: solitudine mistica davanti alla natura, io, Lei e i miei pensieri. Una settimana chiuso in casa, però, mi ha fatto cambiare idea, e passare quindi una serata come tante altre, a Milano, con gli amici.
Nonostante questo un pensiero a Lei che è lassù lo tiro comunque. E nell'attesa di entrare nel locale, più e più volte le getto uno sguardo. Sempre più fragile, sempre più piccola, sta scomparendo. Non sembra sia mangiata, però; sembra che si stia volontariamente tuffando nel buio. Un tuffo perfetto, da "dieci" alle Olimpiadi.
Non sono solo, ma trovo il tempo per isolare una parte di me che riflette. Chissà che significato ha quest'evento così particolare...sarà vero, come pensavano gli antichi, che l'eclissi significa il cambiamento, positivo o negativo che sia? Devo rivolgerti una preghiera, fare un fioretto, lodarti come la più bella, cara Luna, per far sì che il mio futuro prossimo diventi un cammino di sole? O devo temerti, strepitare, spaventarmi, godermi gli ultimi istanti di una vita passata nel dolce limbo della giovinezza?
Penso a quante persone non sanno nemmeno di questo evento. Così importante una volta, così nullo oggi. E mi ci metto anch'io tra loro: il mio poco entusiasmo, la mia pochezza di spirito davanti ad un evento così straordinario. Penso a quante persone stanno dando un significato ipertrofico a questo evento: chi sarà abbracciato e starà scambiandosi auspici e tenerezze d'amore, chi sarà solo, perchè è solo, o perchè ha deciso di esserlo, o perchè lo è per decisione altrui, chi sarà con i suoi Amici, a fantasticare su quel bottone luminoso che circola nel nero sovrastante, chi la starà guardando con occhio scientifico, maledicendo chi non vuole, chi non può capire la grandezza matematica, fisica, naturalistica dell'eclissi. E penso a chi l'ha già vista qualche ora fa, ed è già passato avanti, l'ha già dimenticata.
Quanti, come me, stanno guardando Lei e si stanno chiedendo le stesse cose? Quanti sono col naso all'insù, e stanno facendo la stessa cosa che sto facendo io? Quanti si stanno stupendo della nostra Luna? Siamo tanti, uniti, uguali, davanti allo stesso spettacolo. Stiamo TUTTI rendendoci conto della Natura che ci è intorno. Siamo l'Umano di fronte al Naturale, spettatori entusiasti del film coi più grandi effetti speciali che esista. E mi dispiace il fatto che per molti sia "naturale". Naturale, appunto...credi di sapere davvero cosa significa?

La cantina della mia mente non può non porsi domande. Ovvio, è un periodo così; tante paure e tanti sogni che cercano di mitigarle. Ma oggi, proprio oggi, è diverso. Perchè mi sovviene un pensiero umano, il più tenero e dolce che possa elaborare in questo momento: sapere che qualcun'altro sta guardando la nostra Luna mi fa sentire meno solo. E che al di là del vettore che congiunge il mio pensiero alla palla dorata, c'è qualcuno che è come me.
Così, nella notte, dentro e fuori di me, appare il sole. E' colpa tua, tutta colpa tua...mia...Luna...