L'angolo di Bertrando

Siamo solo bugie che attendono di essere svelate.

giovedì, dicembre 22, 2005

Pensa per te!

A casa mia stanno rifacendo il bagno. Oggi quindi sono rimasto confinato in cucina a tentare di studiare un po’. Sto leggendo – con enorme fatica – quattro righe sugli esordi del cinema d’animazione della Scuola di Zagabria, quando ricevo un bel messaggio da un amico. Finalmente! Sorrido e cerco di rispondergli, contento perché almeno posso deconcentrarmi un po’. “Guarda come si studia! E’ così che si fa?”. Non so che dire, rimango basito. “Ah, i cellulari, ecco cosa rovina l’umanità”. Già, penso tra me…te sì che sei un filosofo!
Uno dei tre uomini che stavano cercando – sì, perché sembrava andassero a casaccio, come un bambino davanti all’ultimo modellino di Meccano – di montarmi il bagno, era in sala a trapanare qualcosa e mi ha visto armeggiare al cellulare. Ti ripeto, era TUTTO IL POMERIGGIO CHE ERO CHINO SUI LIBRI, cercando, tentando, pregando perché potessi diventare sordo e non sentire le loro discussioni, i loro rumori e, cazzo, i loro odori. Mi arriva UN messaggio, uno solo. Tento di rispondere, e questo scagnozzo mi viene a criticare?
E’ così che si studia? Sì, si studia così GRAZIE A TE! Perché hai messo in camera mia tutta la tua attrezzatura? Avrei potuto essere lì, bello tranquillo; non mi avresti nemmeno visto, se avessi lasciato fare a me. Invece no, hai voluto fare DI TESTA TUA, A CASA MIA. Abbi almeno il pudore di lasciarmi fare quello che voglio! Pochi minuti dopo gli suona il cellulare. E rido come un porcello. Deve essere l’amante, o comunque qualcuno che lo ha chiamato nel momento sbagliato. “Sì…eh…già…però…ma…”, si gratta l’orecchio, il mento, un sopracciglio. Per 10 minuti buoni. Gli passo di fianco – lui non ha ancora chiuso la comunicazione – prima di sbattere la porta dietro di me e portare il cane al parco. “I cellulari, ecco cosa rovina l’umanità!”. Io rido, lui no. Non sa come mettere giù. Tiè!