L'angolo di Bertrando

Siamo solo bugie che attendono di essere svelate.

lunedì, dicembre 26, 2005

Resoconto natalizio

Un maglione, l’ultimo libro di Sandro Veronesi, un auricolare bluetooth – che non funziona col mio cellulare – e qualche busta riempita da pecunia. Sotto il pino, poco autunno e molto Natale. E sono soddisfatto. Nessuna ciabatta, pigiama, kit per radersi o lavarsi insieme ai marinai della Compagnia delle Indie. Nessun regalo scontato o indesiderato. Cosa volere di più?!
Natale border-line, direbbe un caro amico; nel prologo, nei suoi atti e nel coro. Perché quest’anno sono proprio stato un oggetto estraneo. Sì, insomma, c’ero; lì, insieme a tutti i miei parenti, a mangiare, bere, ridere, scherzare, raccontare boiate senza senso – deve essere il vino… - parlare di argomenti seri che finiscono sempre poi nel classico “eh, ma siamo italiani”. Ma ero sopraffatto dalla stanchezza, dal sonno, dalla noia, da pensieri e ricordi piacevoli e terribili, dalla lettura, dalla musica, da tante cose che a Natale dovrebbero essere accantonate per un po’, per gustarsi l’atmosfera pacifica – ipocrita?! – e la rilassatezza di qualche giornata in famiglia. E’ stato così, ma fortunatamente non ha pesato a nessuno.
La notte di Natale volevo andare alla Messa di mezzanotte. E’ un momento che adoro particolarmente perché oltre ad essere coinvolgente – quando partono i cori mi gonfio d’ottimismo – è estremamente divertente. Ti è mai capitato di vedere qualche distinto/a signore/a che si addormenta? E qualcuno che sviene? E di mettere alla prova i tuoi nervi e i tuoi buoni propositi davanti al Signore, quando un bambino di pochi mesi – o a volte anni! – piange? Oppure quando continua a far cascare dalle mani un giocattolo, che poi finisce sempre tra i tuoi piedi e glielo devi riporgere? O ti è mai capitato di stringere la mano – il segno della pace! – e chiederti a chi veramente la stai dando, se la merita, la tua pace? Beh, comunque mi sono perso questi momenti. Alle ventidue e trenta del ventiquattro dicembre il mio corpo collassò sul letto e non si riprese più fino al mattino dopo. Niente Messa, niente messaggi immediati alle persone importanti: aspetteranno! A dire la verità qualcuno non ha dovuto aspettare, perché qualcosa mi ha svegliato a mezzanotte e zerodue e mi ha consentito di arrivare puntuale come il Cristo. Dopo, il buio.
Forse sono l’unico ragazzo di ventitre anni che è sveglio la mattina di Natale alle otto e dieci; e per volontà sua! Così ho la giustificazione per addormentarmi, senza parente ferire, subito dopo il pranzone.
Pranzone al quale ho mangiato più del solito, ovviamente perché ho tenuto per più tempo la bocca chiusa. E ho bevuto meno. Anche una bottiglia di Moet spuntata nonsodadovenonsoperchè mi è sembrata meno tonica e unica del solito. Se ci pensi, è per il novanta per cento acqua pure quella. In compenso ho trangugiato due bottiglie di Norda frizzante – ha le bollicine più forti che ci sono sul mercato, e sono incazzate nere con la bollicina di acqua Lete perché svilisce il loro status sociale di procuratrici indefesse di borbottii intestinali – da solo. E ora ne sto pagando le conseguenze! Forse non io…ops!
Quest’anno mi sembra di aver azzeccato i regali. Miracolo! Ne ho fatti solo due, forse è per quello. Fatti col cuore, si dice. E meno male che c’è, il cuore.Ora sono tranquillo davanti al mio foglio bianco, a pensare a chi sta facendo cosa e perché. E scrivo. A sessantasei brevi messaggi di testo spediti, ho ricevuto poco più della metà delle risposte. Forse è proprio vero che la gente pensa meno a noi di quanto crediamo. Bzzz Bzzzzz Beee Beeep: SMS. “Buon Natale anche a te! Scusami il rit ma è stata una giornata piena e non so più chi mi ha fatto gli aug!”. Qualcuno che si è divertito più di me. Bzzz Bzzzz Beee Beeep: “auguri anche a te! Anche se non so chi sei, non ho il tuo num in rubrica…”. Qualcuno che si è dimenticato di me. Bzzz Bzzzz Beee Beeep: “A te”. Qualcuno che ha meno tempo di me. Bzzz Bzzzz Beee Beeep: “Auguri”. Qualcuno sta sicuramente peggio di me.