L'angolo di Bertrando

Siamo solo bugie che attendono di essere svelate.

domenica, dicembre 25, 2005

E' natale?

E’ low-profile quest’anno. Non hai anche tu la sensazione che il Natale, le Feste, siano in generale poco “spinte?” Sarà che alla tv non hanno ancora dato Jack Frost o Balto, sarà che di pecunia per comprare i regali quest’anno non ve n’è, sarà che Babbo Natale ha un vestito rosso da comunista e quindi non lo sopporto; ma davvero questi giorni mi sembrano come tutti gli altri. Piatti o montuosi, ma come tutti gli altri.
“E’ così che deve essere”, mi dici tu, agnostico uomo d’occidente. Sì, ma…la magia dov’è? Dov’è quel brividino, quella sensazione positiva che avevo nel percorrere le vie del centro nei giorni di Natale? E quell’attesa dei doni che fino all’anno scorso comunque mi pizzicava le corde? Non penso possa essere colpa dell’ennesimo paio di pantofole, camicie, o beauty case Rockford che mi regaleranno; fa sempre comunque piacere sapere che qualcuno sta pensando a te. O forse perché, come dice il retro di copertina di un bel libro, le persone pensano molto meno a noi di quanto noi pensiamo?
“Stai vivendo una crisi di fede, non cerchi Dio, per quello non vivi il Natale…pensi ai doni, non al tuo dono più grande”, mi dici tu, amico devoto. Sì, forse hai ragione. Quest’anno, primo dopo tanti, non ho ancora cominciato la solita riflessione sull’esistenza di Dio, sulla sua volontà e su quello che sta facendo per me e per il mondo. Riconosco un mio limite, perché ogni volta mi rendo conto di ragionare in termini utilitaristici. Chi fa qualcosa per qualcun/qualcos’altro. Quest’anno andrò in Chiesa, parteciperò alla Messa, ma senza quell’entusiasmo – già, che tu ci creda o no, a me è sempre piaciuto andare in Chiesa, soprattutto nelle occasioni particolari – che mi ha sempre caratterizzato. Prevarrà il freddo, la stanchezza per un viaggio di trecento chilometri. Eppure non è cambiato nulla rispetto all’anno scorso. Forse sono cambiato io. E non me ne sono accorto.
Dicono che in Italia ci sia la crisi. Ed è vero. Però i negozi sono pieni. Ma è evidente che lo sono meno. Basta guardare le decorazioni per le strade, e le stesse decorazioni dei negozi. Poche, scontate, tristi. L’unica che va ancora di moda è il Babbo Natale appeso fuori dal balcone che mima un’impresa alla Manolo. E solo per questo mi sta sulle balle.
Mi mancano i tre Re-Magi della Sperlari. Quanto li spingevano l’anno scorso. E il pandoro Melegatti? Il Tartufòn? No, non ci sono queest’anno. C’è solo l’austera – sembra un rimprovero – pubblicità della Paluani. E Valeria Marini. La devi videochiamare, hai capito?! Sembra di essere in estate…feel the love generation…Christian De Sica è ancora in tenuta estiva e cerca di broccolare Adriana. Io invece son qui davanti al computer che prego di non dover uscire per evitare di ghiacciarmi le palline. Ah, e quest’anno per passare il tempo chiamerò l’Ottonovedueottonovedue, il Dodicicinquantaquattro, il Dodiciottantotto, non c’è Capodanno senza il botto.
Fa tutto la televisione, anche il Natale. Purtroppo quest’anno anche lei si è dimenticata.

Buon Natale a te che stai condividendo con me pochi minuti della tua preziosa vita. Lo so che mi tireresti un pugno perché te li ho fatti perdere, leggendo queste stronzate. Mira bene, però!