L'angolo di Bertrando

Siamo solo bugie che attendono di essere svelate.

sabato, novembre 26, 2005

L'inganno della neve

La neve è bella o brutta? Non lo so, ora come ora ho molti dubbi.
Ho sempre amato la neve. Ogni anno la aspetto con trepidante entusiasmo come se fosse un appuntamento fisso che si presenta poche volte, ma ti lascia sempre qualcosa dentro. Di solito arriva a Gennaio, in quelle giornate grigie ma non fredde come le loro sorelle. L’ho sempre aspettata e ammirata, guardando il parchetto e le strade dalla mia finestra. L’ho sempre vista come un miracolo, come la mano dell’Inverno che chiude gli occhi all’ormai defunta bella stagione. Soffice, leggera, si posa sulla vita e la ricopre col suo colore-non colore, accarezzando il suolo. Coperti i colori, tutto assume sfumature di grigio e bianco, e nelle giornate di sole il paesaggio è luminoso, brilla, come una perfetta superficie lucidata. Risaltano i contrasti, tanto che ogni essere colorato pare alieno al contesto innevato. E poi, quanto divertimento porta la neve! E’ bellissimo camminare sulla neve e sentire i piedi che affondano nel terreno ormai soffice, ricordare i giochi di bambino con palline e pupazzi vari, sognare di cavalcare il manto bianco. Ed è stupendo poi ripensare alla rilassante sensazione vissuta quando sono a pescare e il manto bianco ricopre tutto d’intorno ed io, protetto nelle sottili pareti della mia tenda, penso a quanto sono fortunato ad assistere ad uno spettacolo così. E quando ti svegli la mattina, e vedi dalla finestra i fiocchi che cadono, ti accoccoli nel piumone e ti riaddormenti quasi ipnotizzato dal flusso continuo dei piccoli cristalli bianchi.
Quest’anno, però, non riesco a rivivere queste sensazioni, a guardare con positività alla neve. E’ arrivata presto, inaspettata e dopotutto indesiderata. L’inverno quest’anno ha dato uno schiaffo alla bella stagione, un bel ceffone forte; e ora cerca di ammantarlo di positività posando i bianchi fiocchi sul paesaggio intorno. No, non si fa così. Quest’anno la neve è forfora di una stagione nascente ma morente nelle sue manifestazioni, che pretende spazio indesiderata. E’ subdola. Copre i colori, nasconde la natura, stringe gli esseri viventi in un abbraccio mortale. Sotto l’apparenza mite ed elegante si nasconde un entità che brucia i campi, rende sterili i terreni, un mostro che piano piano muta e diventa trappola anche per noi umani. La neve rende tutto uguale ed azzera le differenze. Lontane sono le sensazioni di meraviglia provate davanti ad una pioggia di foglie.
Perché quest’anno ho così freddo? Perché non sono sotto casa, a godere la caduta dolce della nostra fonte di vita? Perché mi sembri così finta, umana, cara neve?
Ma domani sarà sicuramente un giorno meraviglioso, e capitolerò di nuovo. Ci sarà il sole, e cadrò ancora nell’inganno del tuo mantello bianco.