L'angolo di Bertrando

Siamo solo bugie che attendono di essere svelate.

venerdì, gennaio 27, 2006

Quanti problemi per 'sta neve!

LA neve è una sciagura. Possibile che ci abbia colto così impreparati? Eppure erano tre o quattro giorni che si parlava di questa famigerata perturbazione siberiana. E’ questo il risultato di un’informazione tempestiva?
In questi giorni non sto bene, mal di gola e raffreddore modalità uragano Rita mi tengono chiuso in casa. Oggi dovevo andare dal dottore, per forza, altrimenti non mi passano più. Tiro su la tapparella e vedo almeno quaranta centimetri di neve per le strade e sui tetti. Infilo gli stivali di gomma, con doppia calza di lana, bardato come un cosacco e parto alla volta dello studio del mio medico, saranno sì e no cinquecento metri. Mi accorgo subito che i centimetri sono più di quaranta: traversando il parchetto sotto casa mia affondo fino al ginoccchio, che per la precisione dista dal mio tallone cinquantadue centimetri. In vita mia – breve, per l’amor di Dio, ma qualcosa lo posso dire – non avevo MAI VISTO NIENTE DI SIMILE. Forse quando avevo setteotto anni, ma da quando ho preso coscienza di me stesso, questa è la nevicata peggiore – migliore, per alcuni, cioè chi non guida, chi non sta male, chi non ha un caro in fin di vita perché l’ambulanza non riesce ad arrivara – che ricordi. Questo preambolo per dire cosa? Che siamo dei polli, tutti!
Uno. Nel tragitto che mi separava dal dottore, ho aiutato quattro automobilisti spingendo la loro auto. Tutti secondo la stessa dinamica: macchina parcheggiata in strada tutta notte, ricoperta all’inverosimile di neve, ripulita un attimo e “tanto sotto le ruote è pulito, mi basta prendere slancio”, li vedi bestemmiare con le ruote di trazione che slittano e sollevano schizzi a dieci metri di distanza, col risultato di spostarsi di due metri e poi inchiodarsi sul manto stradale. “Scusa mi puoi dare una spinta?”. Certo, sono un optimus cives, non ti negherei mai una mano! MA ti do del pirla. Sì, perché non è possibile non avere le catene. Meno di un mese fa, sotto Natale, le autorità raccomandavano di avere sempre le catene a bordo, per affrontare ogni evenienza. E la stessa cosa ripetevano i giorni scorsi. E perché tu non le hai? E poi, mettiamo che tu non le voglia prendere “perché tanto nevica così ogni dieci anni e poi non siamo mica in montagna”, se ti consigliano di metterti in macchina solo per casi urgenti, perché stai cercando di metterti in moto per andare in palestra? Sinceramente non capisco l’atteggiamento di molte persone. Io ne ho aiutati quattro, ma fra andata e ritorno avrò contato almeno altre cinque persone che aiutavano altri automobilisti. Io credo che il senso civico si dimostri non solo aiutando, ma capendo anche fino a dove si può arrivare, fermandosi quando ci si rende conto che si è un rischio – oltre che un peso – per gli altri. Dopotutto, un set di catene costa tra i trentacinque e gli ottanta euro, è una spesa che per la maggior parte di noi non è impossibile, e si fa una volta ogni dieci anni: che ci vuole?
Due. Noi non siamo ottimi cittadini, ma ottima non è nemmeno la nostra Amministrazione Comunale. Dove sono i mezzi spargisale e spalaneve di cui il Comune si vantava nel numero natalizio della rivista comunale? Mi pare fossero ben quattro, unico caso nel nordovest lombardo: usiamoli! Perché non ne ho visto nemmeno uno? Perché la strada è ricoperta da uno strato di neve di almeno dieci centimetri? Perché aspettare che diventi tutto ghiaccio? Non voglio pensare che abbiamo “prestato” i nostri mezzi ai Comuni limitrofi – meglio la pecunia che il cittadino contento? – e nemmeno che questo sia un classico espediente da spy-story dei Verdi per evitare che la gente prenda l’auto. Voglio sperare che questo sia solo un disguido dovuto all’improvvisa – ma è quattro giorni che ne parlano, se lo sappiamo noi, vuoi che non lo sappiano i nostri amministratori? – e inaspettata nevicata. MA c’è da mettersi le mani nei capelli…siamo nel Duemilasei…
Tre. Ieri sera, quando lo strato di neve si attestava ancora sui dieci centimetri, nonostante il mio stato di costipazione, sono andato a prendere mia sorella alla stazione – sì, perché mio padre ha fatto S. Donatoàcasa nostra in cinque ore – e sono rimasto fermo, in centro, davanti al negozio del mio parrucchiere, la bellezza di quaranta minuti perché un autobus ha preso male una curva e si è incastrato tra il passaggio a livello e un’abitazione. Ma è possibile? Sì, quando si costruiscono piste ciclabili che non hanno senso. Chiedilo anche a quel povero cristo che, evidentemente non scafato per quanto riguarda la viabilità del nostro Comune, in una curva ha preso in pieno il cordolo della pista ciclabile (invisibile perché ormai ricoperto di neve), e ha distrutto completamente una sospensione.
Per contro, vedo bimbi sorridenti che si prendono a pallinate e costruiscono un pupazzo di neve. Ehi, però…che succede?! Ecco che un bambino piange…”cattivoooooo, mi hai preso in un occhioooooo…io ti uccido!”.
Guardo il beato Starsky, il mio cane di cui scorgo solo il codino – fa schiantare, sta tutto sotto la neve! – e dico: “Nevica, mitico!”.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ok le catene, ma moltissimi problemi sarebbero stati risolti se avessero sparso il sale il giorno prima (non una manciata due giorni dopo) e avessero fatto scorrazzare i fantomatici 4 spazzaneve (ammesso che esistano).. a Milano quasi tutte le vie del centro erano poco più che bagnate...ci sarà stato un motivo!

1/30/2006 6:37 PM  
Blogger Bertrando da Nolle said...

A Milano quasi tutte le vie del centro erano poco più che bagnate per tre semplici motivi:

1- ha nevicato decisamente meno rispetto al Nostro Paese (testimoni), o se non altro "attaccava" meno (vedi che ogni tanto lo smog "serve" --> provocazione, per chi non leggesse tra le righe);

2- a Milano dispongono di apparati di emergenza decisamente superiori al nostro (come è giusto che sia, d'altronde è la capitale economica d'Italia, quindi se ostacoli i trasporti, ostacoli l'economia, e quindi il quieto vivere cittadino);

3- Motivo più importante di tutti: se sei fosse arrivati ad una situazione come la nostra nel pieno centro vitale di Milano, truppe di manager, colletti bianchi, ma anche operai, pensionati e disoccupati avrebber formato una falange armata fino alle mutande e si sarebbero recati sotto Palazzo Marino per prendere lo scalpo (o quel che resta) del buon sindaco Albertini, uomo il cui attaccamento all'healthy way of life è famoso...

E sai quali sono gli scenari che appariranno sul prossimo numero del giornale del Comune?

A- Il Comune, molto berlusconianamente, loderà la prontezza e la rapidità d'intervento dei "nostri" mezzi e dei "nostri" uomini, dimostrando la sua efficiente gestione delle emergenze e il suo costante monitoraggio sul territorio;

B- La nevicata verrà dipinta in toni biblici e si dirà che si è fatto tutto il possibile e che le condizioni meteo da stato di calamità naturale non consentivano una piena adempienza dei compiti di messa in sicurezza delle strade;

C- Il nostro buon Sindaco elogierà la "nostra" magnificenza nel privarci dei mezzi anti-neve per dare un aiuto ai Paesi vicini.

Il risultato sai qual è?

Beh, il risultato è che a tre giorni dalla "più grossa nevicata del secolo" [George Bush mode on], io devo stirarmi un inguine perchè scivolo da un marciapiede ghiacciato e non ancora pulito. Che mia madre deve andare al lavoro coi Moon Boot e le scarpe d'ufficio in borsa perchè sui marciapiedi ci sono ancora venti centimetri di neve.

W l'EFFICIENZA!

1/30/2006 7:27 PM  
Anonymous Anonimo said...

W la Provinvicia Italiana!

2/01/2006 9:09 PM  

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