L'angolo di Bertrando

Siamo solo bugie che attendono di essere svelate.

venerdì, agosto 11, 2006

L'attesa e la pazienza

Eccomi di ritorno. Sì, sono sparito per un po’. Dopo la catarsi inerente alla mia cara bicicletta rubata, ho deciso di prendermi un periodo di vacanza. Alt. Deciso. Questo periodo di vacanza mi era dovuto! Forse perché per sei mesi non sono stato uno studentello del cazzo (sic!), ma un lavoratore sotto(o per nulla)pagato. Non rimpiango niente, per l’amor di Dio. Anzi, tutto ciò che ho fatto in questi sei mesi mi è servito molto, e non ho timore di dire che ora sono per certi versi un’altra persona. Son lo stesso pirla di sempre, ma con qualche sfumatura – migliore o peggiore? – leggermente diversa. Ma non è di questo di cui devo parlare…son proprio arrugginito!
Ti dicevo, sono andato in vacanza. La solita – per fortuna! – vacanza ben organizzata, in luoghi di mari e spiagge meravigliose, a volte spettrali come le città dei pistoleri del Far West, a volte frementi come Rio durante il Carnevale. Di tutto un po’, come dovrebbe essere un periodo lontano dal lavoro e dallo studio. Con le persone giuste, gli amici in cui ripongo fiducia, gente simile a me, ma così diversa. E’ volata, questa vacanza. Non avevo voglia di tornare a casa, nonostante ci fosse un motivo che mi spingesse a farlo. Stavo bene.
Ed eccomi qui, a casa, davanti allo schermo del portatile, a ricompilare questo mio piccolo spazio. L’ho un po’ trascurato, lo devo ammettere. Ma gli ultimi mesi, tra lavoro ed università, sono stati full. Pieni. Senza respiro. Ora ho cinque minuti, forse di più, e mi sembra giusto ritornare da un caro amico. E ritornare a te, caro amico, che hai la pazienza di leggermi.
Ti devo fare una confessione: inconsciamente credo di essermi staccato dal blog perché tra aprile e ieri ho sviluppato un modo di vivere abbastanza pratico, che ha accantonato le domande e la ricerca delle risposte, che ha abolito il dubbio, il progetto a lungo termine, per dedicarsi esclusivamente al presente, al visibileudibiletangibile mondo che mi si presentava davanti agli occhi. Per un momento ho lasciato perdere l’interiorità. O forse è stata lei che mi ha chiesto umilmente lasciarla in pace per un po’. Perché tanto, di risposte definitive, non ne avrei mai trovate.
Da quando sono tornato a casa sono decisamente più tranquillo. E ho ripreso a far andare gli ingranaggi della testa e del cuore. E ho ricominciato a studiare. Già, lo studio…dannato studio. E’ da qui che dovevo partire…scusami per l’enorme prologo!
Ti dico. Oggi stavo studiando una dispensa per un esame sulla regia teatrale. Non che ne sia un innamorato, ma trovo che i libri di teatro spesso includano in sé grandi verità, buttate lì sottoforma di piccola frase, a cui un lettore attento non fa caso, ma a cui un lettore emo fa caso. Fin troppo.

“L’attesa è un gioco perduto in partenza. Chi attende e sa attendere, sfida il tempo e ne subisce il castigo spietato” (Federico Garcia Lorca)

Stavo leggendo e sottolineando il libro così easily da non accorgermi di questa perla: sono andato avanti, e avrò sottolineato altre 30 righe. Ma da quel punto in poi non ricordo nulla, è come se le righe successive non le avessi lette. Perché inconsciamente mi si è insediato un tarlo, un trapanino assillante che mi faceva interrogare circa le verità wanna be-comunicate (grazie Tugo!) da questa frase.
Chi ha tempo non aspetti tempo. Carpe Diem. Tutte collegate alla frase di Lorca. Tutte e tre mi dicono di vivere, di non aspettare, di prendere per non lasciare, di lasciare per non morire nell’assillo, di non attendere l’arrivo della risposta eterna perché devo stare sicuro che questa non arriverà mai. Mi vien voglia di dargli ragione, di dire che voglio vivere alla James Dean e cogliere ogni stilla di vita che il giro delle lancette mi consente di vivere.
Ma è proprio così? Più mi guardo dentro più mi dico di no. Perché vedo nella pazienza, nel saper attendere il momento, una delle mie caratteristiche – pregio? – fondanti. Sono un pescatore, cerco e aspetto una preda, la preda della vita, a volte, per ore e giorni, mesi e anche anni. Ma mai si è incrinata la mia voglia di ricerca, il mio vivere al 300% la mia passione. Sono uno studente, che per un certo periodo non studiava. Che con calma e senza frenesia si è impegnato per mettersi in pari e fare il massimo che le possibilità mi concedevano. Sono uno sportivo, che ha saputo aspettare in panchina il suo momento, senza mai perdere la voglia di allenarsi. Sono uno che ha sempre ottenuto, nel possibile, quello che e chi ha voluto. Mai subito, sempre dopo. Dopo lungo tempo. Dopo aver rimosso, ma rimanendo sempre me stesso.
E’ facile parlare ora che ho tutto. So che lo stai pensando. E’ facile dire che mi sento qualcuno, quando le mie due gambe mi reggono senza esitazioni.
Tu non sai quanto questo momento l’ho aspettato. E sapevo che sarebbe arrivato.
Sento, ora come ora, di aver vinto “il castigo del tempo” di cui parla Lorca. Perché il tempo è mio amico. Il più caro che ho, dopo quelli in carne ed ossa.
Ed è così anche per te, caro amico.
Non sbaglio.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

sono felice per te, sinceramente.

8/21/2006 4:52 PM  
Blogger Bertrando da Nolle said...

1- chi sei?

2- in merito a cosa sei felice per me?

==> eddai, non siate timidi! mica vi mangio!

:P

BDN

8/21/2006 8:49 PM  
Anonymous Anonimo said...

...speravo in un po' più di intuito!

8/22/2006 1:26 PM  
Blogger Bertrando da Nolle said...

sei sempre la solitA...


:P

poi magari mi sbaglio e sei marco che scrive sempre con l'anonimo..

o forse il Tugo che, ubriaco, è per caso finito sul blog...

o forse sei..beh, potresti essere molte persone!

BDN

8/22/2006 2:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

...io dico che hai indovinato! :)

8/22/2006 5:54 PM  
Blogger Bertrando da Nolle said...

azz il gioco si fa duro!

ho indovinato la 1, la 2 o la 3?!?!?

:P

BDN

8/22/2006 9:14 PM  
Anonymous Anonimo said...

...allora mi ricaschi sulla mancanza di intuito! Cmq hai indovinato al primo colpo!

8/22/2006 9:42 PM  

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